Looking for a room? Bring your cv

Bruxelles, di Irene Giuntella

Bruxelles, di Irene Giuntella

Looking for a room in a flat-share it is not easy. Especially in Brussels. The time to spend on a room research is quite comparable to the time for a job application. The procedures are standard: sending a short cover letter about yourself to the future flatmates, showing all your motivation to obtain the room, undertaking one or more final interviews. Visits, appointments, being really on time otherwise you lose the room, collective or individual flat’s tours.

That’s how I found my self suddenly involved in an adventure that I could not imagine so complicated. My experience included flatmates who were examining my level of French, a final interview about my hobbies, unusual questions on your favourite dish and different reactions on your answers : if you are an Italian you are going to really cook then kitchen will be dirty or you could be useful to cook for all. A potential flatmate asks you to leave your shoes at the entrance and to walk on tiptoe, an other one will try to rent it a living room to ask you a monthly payment extremely high to cover his expenses as well. Some others will try to understand if you are more a “party mood” person or a serious one, according with the age of flatmates you should pay attention on showing your self more in a way than in the other one. At the end like in a real job interview you have to show your full motivation to obtain the room, grabbing at straws thinking on your abilities on cooking your favourite dish and without making them understand that last time during a friends dinner, you completely burnt everything.

So you buzz on the door and the flat tour starts: first the room, then the kitchen, the services, the washing machine if there is one, the hoven or microwave. At the end you have to force yourself asking questions otherwise you dangerously show you are not interested about the room. That’s why even if you already know all the answers from the advertisement you should ask some questions: << Is there any washing machine or should I go to the public laundry nearby? All charges included? Is the heating centralised ? Do you have an hoven? Ah that’s great so finally I’ll cook!>>. Sentences that you are going to repeat at every single visit, adding or omitting something.

The rooms and flats on renting vary a lot, some of them have surprising prices and some buildings are really in a bad conditions. You can find a room that of course it will have an independent access from the street but it could be underground in the basement and communicating with the other three rooms of your flatmates separated from each other by glass doors. My imagination suddenly goes on somebody stopping and sitting on my window with a beer, because it is on a very busy and “movida” street , or on a dog finding my window as a perfect place for his pee. No that’s not possible, I cannot stand that and the price is too much: 500 euro or more for a room like that one. So I move on and I visit an other flat : the flatmate wants to rent me his living room as a room at an excessive amount, the flat is wonderful but he’s giving away day by day every kind of furniture << there was a washing machine but I decided to give it away because every weekend I go back home to my country >>. An other potential flatmate tells me to not paying attention at a wall that is falling down at the entrance, because it will be fixed soon. The tours come to an end and then there is the questions time or as I call it the interview’s time << So , what is your favourite dish? What are you usually doing in your free time? At what time do you usually take a shower? Do you like to organise party at home? But are you quiet , not? Are you tidy? What is your typical day? What is your timetable? Do you prefer watching movies on a sofa or going to the cinema? >>. By answering to these questions, on one hand you discover sides about you that you probably ignored or you did not want to discover, on the other hand you feel like you have to grab at straws and understand what your interlocutors expect from you before answering them, if they have different ages, some of them are students the others work, you have to make your self appreciated by both of them: so you should appear as a professional and a party person . Especially you do not have to burn your favourite dish. Once before visiting a flat I received a message: I have been advised from a flatmate that they were going to test my French during the visit because the other flatmate she wanted someone speaking French at home. When I did my tour to the flat all the visit went well, included my French, but then in the kitchen there was an other Italian guy who admitted he knew very little French and he started to speak Italian with me. So even this room has gone at the end. I never did until now so much networking as I did in the past weeks.

Irene Giuntella

Read in Italian on Eastonline  http://www.eastonline.eu/it/opinioni/european-crossroads/cerchi-stanza-porta-cv

COMMISSIONE UE-OCSE: IN EUROPA SI VIVE PIU’ A LUNGO, MA SI SPENDE POCO IN PREVENZIONE

IN ITALIA  POCHI INVESTIMENTI,  DISEGUAGLIANZE E UN’USO ECCESSIVO DI ANTIBIOTICI

In Europa si vive più a lungo. E l’Italia è il secondo paese più longevo, dopo la Spagna. Gli indicatori di stato di salute e di qualità di assistenza sanitaria nel nostro paese sono tra i migliori in Europa, anche se i fondi per la sanità sono ancora troppo ridotti e stanno aumentando le diseguaglianze e si ricorre eccessivamente all’utilizzo di antibiotici. È quanto emerge dalla relazione della Commissione Europea insieme all’OCSE “Health at a Glance : Europe 2016” (http://ec.europa.eu/health/state/glance/index_en.htm) che sottolinea che nonostante l’aspettativa di vita in Europa sia aumentata si continua a morire per malattie che si potrebbero prevenire. Cinquanta milioni di persone soffrono di malattie croniche e i decessi per queste malattie in età lavorativa riguardano oltre mezzo milione di persone in Europa. Il 16% degli adulti è obeso e uno su cinque fuma, le principali cause di decesso rimangono , secondo dati del 2013, le malattie circolatorie e il cancro. Tutto ciò comporta per l’Europa un costo annuo pari a circa 115 miliardi di euro.

Ancora poco disponibile è l’assistenza di base che fa si che il 27% dei pazienti si rechi direttamente al pronto soccorso. Per i pazienti più poveri il rischio di non ricevere cure adeguate è di dieci volte superiore rispetto a chi è più benestante. Anche in Italia si registrano diseguaglianze e il numero di persone che non riesce ad avere accesso a cure mediche di cui necessita a causa di costi eccessivi, la distanza geografica e tempi d’attesa è in crescita: dal 5% nel 2009 al 7% nel 2013, dato che raddoppia per le persone nel gruppo di reddito più basso 14%. Per quanto riguarda le cure dentistiche la percentuale di coloro che non riesce a far fronte alle cure è passata dal 7% al 10% e al 20% nelle fasce più povere. A questo si aggiunge che la popolazione sta invecchiando , coloro che hanno più di sessantacinque anni sono circa il 20% e nel 2060 dovrebbero diventare il 30% della popolazione europea , ne consegue che il sistema sanitario è tenuto a tenerne conto e ridurre gli ostacoli finanziari e i tempi di attesa eccessivi per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria di base .

In Europa il 15% della spesa sanitaria è direttamente pagata dai pazienti, ed esistono forti disparità tra i paesi. In Italia più di tre quarti della spesa sanitaria, il 76%, è finanziato dai soldi pubblici. Il nostro paese dovrebbe però investire maggiormente sulla sanità, nel 2015 ha speso il 9.1 % del Pil, sotto la media Ue del 9.9% . In Germania, Francia e Svezia nello stesso anno alla sanità è andato circa l’11% del Pil. Si deve dire però che l’Italia ha una elevata aspettativa di vita , 83.2 anni , anche grazie alla buona assistenza sanitaria per condizioni potenzialmente letali : il tasso di mortalità in Italia per ricoveri da infarto o ictus è significativamente ridotto ed è fra i più bassi in Europa. Gli esperti bacchettano però il nostro paese per l’uso eccessivo di antibiotici , superiore del 25% rispetto alla media Ue, i medici italiani li prescrivono con troppa facilità, con la conseguenza di una forte diffusione di ceppi batterici resistenti che in periodi di malattia prolungata possono rendere inefficaci alcune terapie convenzionali e aumentare il rischio di decesso e i costi da sostenere. L’utilizzo di farmaci generici è invece al di sotto della media Ue, nel 2014 rappresentava solo il 18% del volume del consumo farmaceutico totale .

 

 

Irene Giuntella

 

Working poor: in Europa anche gli occupati sono a rischio povertà

In Europa il rischio povertà è dietro l’angolo anche per chi ha un lavoro. Pur lentamente riprendendosi dalla crisi e registrando una tendenza positiva sul mercato del lavoro, crescono gli occupati a tempo pieno, i “working poor”, che non riescono ad arrivare a fine mese, soprattutto nel Sud Europa. È quanto emerge dai dati del Social Justice Index 2016 della fondazione Bertelsmann Stiftung ( https://www.bertelsmann-stiftung.de//en/publications/publication/did/social-justice-in-the-eu-index-report-2016/ ), dove l’Italia si classifica ventiquattresima su ventotto paesi Ue in una lista che vede ai primi posti, anche in questo caso i paesi nordici, Svezia, Finlandia e Danimarca, ultima la Grecia.

La forte diseguaglianza di reddito, il divario intergenerazionale, la disoccupazione giovanile di lunga durata, l’elevato rischio di povertà, sono tra i fattori che hanno reso l’Italia lontana dagli obiettivi della giustizia sociale.

Dai dati del 2015 si rileva che il 9.8% dei lavoratori italiani full time è comunque a rischio povertà. Occupazioni a bassa remunerazione e la scissione del mercato del lavoro in forme occupazionali tipiche e atipiche spiegherebbero secondo gli autori il rischio di povertà crescente che colpisce persino i cittadini Ue che lavorano a tempo pieno . Anche questa categoria rischia così di rimanere esclusa dalla partecipazione alla vita sociale << Un lavoro a tempo pieno non deve solo assicurare un reddito, ma anche il necessario per vivere. Una quota crescente di persone che a lungo termine non riesce a vivere del proprio lavoro , mina la legittimità del nostro ordinamento economico e sociale>> ha affermato Aart De Geus presidente del consiglio di amministrazione della fondazione Bertelsmann Stiftung.

In generale in Europa quasi un cittadino su quattro (118 milioni di persone) , è a rischio povertà o esclusione sociale: preoccupano in particolare la Grecia (35.7%), la Romania (37.3%) , e la Bulgaria (41.3%). In Italia si tratta del 28.7% della popolazione.

I più colpiti sono i giovani : 25.2 milioni di ragazzi in Europa sotto i diciotto anni. Questo drammatico fenomeno riguarda specialmente la Grecia, la Spagna, l’Italia e il Portogallo paesi dove in media un ragazzo su tre rischia la povertà. Mentre si è ridotta la quota di anziani sull’orlo di condizioni di indigenza(5.5%) facendo crescere il divario tra generazioni: un ragazzo su dieci vive in condizioni di gravi privazioni materiali.

Un gran numero di ragazzi italiani potrebbe rimanere escluso permanentemente da un’occupazione stabile e questo comporterebbe forti conseguenze sociali a lungo termine per il nostro paese, se non si interviene a favore di un’attivazione del mercato del lavoro in tempi rapidi. Quasi un terzo dei giovani italiani nel 2015 era inattivo, Neet : non lavorava e non studiava. << La crescente mancanza di prospettive di tanti giovani li spinge verso i movimenti populisti rafforzandoli . Non dobbiamo rischiare che i giovani delusi e frustrati si ritirino dalla società>> avverte De Geus. Le recenti riforme del lavoro seppure nella direzione della crescita di posti di lavoro, non hanno ancora portato i risultati sperati: nel 2015 solo il 56.3% dei cittadini italiani in età lavorativa era inserito nel mondo del lavoro, si tratta di una delle quote più basse in Europa, meglio solo della Grecia e la Croazia. La disoccupazione di lungo periodo in Italia è più che raddoppiata dall’inizio della crisi: nel 2008 era intorno al 3.1% mentre nel 2014 ha raggiunto il 7.9%. In generale la disoccupazione è passata in questi anni dal 6.8% al 12.1% nel 2015.

Lo studio rileva anche che il nostro paese è demograficamente il più anziano e contando la più alta dipendenza strutturale di anziani a cui dovrebbe corrispondere un alto livello di occupati , ma così non è per il momento. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo rimangono ancora bassi.

Una nota positiva è che negli anni l’occupazione femminile è andata migliorando ma ancora la strada della parità di genere è molto lunga rispetto alla media Ue.

 

Irene Giuntella

 

Brexit, tagliare i “child benefits” ai migranti Ue non fa la differenza

L’ossessione di Cameron per i benefit dei migranti europei finisce per giocargli qualche scherzo, almeno sui numeri della propaganda. In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (https://www.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/475679/Donald_Tusk_letter.pdf ) il premier britannico nelle negoziazioni sulla Brexit, proponeva di abolire i benefit per i migranti Ue residenti in UK per i figli a carico che si trovino però in un altro stato membro. A sorprendere è che solo lo 0.26 % del totale dei sussidi previsti per i figli a carico sono erogati a genitori che hanno bambini residenti in un altro paese europeo. È quanto emerge da un’analisi di Uuriintuya Batsaikan del think tank economico Bruegel (http://bruegel.org/2016/02/child-benefits-for-eu-migrants-in-the-uk/ ) . Nel 2013 a beneficiare dei sussidi sono state 7.5 milioni di famiglie in Inghilterra per 13.1 milioni di bambini, per una spesa totale di 11.5 miliardi di sterline da parte del Regno Unito. Da sottolineare rimane il fatto che rispetto al numero totale dei beneficiari, solo 20.288 famiglie con 34.052 bambini residenti all’estero hanno ricevuto i sussidi inglesi. Per quanto riguarda le detrazioni fiscali per i figli a carico nel corso del 2012 , prosegue l’analisi, 4.1 milioni di famiglie in UK ne hanno beneficiato, ma di queste solo 3.447 avevano figli residenti in altri stati membri.

Le leggi nazionali inglesi ,ricorda l’analisi, non prevedono il pagamento di sussidi per i figli dei residenti in UK , che però vivono altrove, un regolamento della Commissione Ue del 2004 ha stabilito che i paesi europei debbano comprendere nei “family benefits” anche i figli residenti in un altro stato Ue.

Secondo i dati Raccolti da Bruegel, a ricevere più sussidi dal Regno Unito sono le famiglie con i bambini residenti in Polonia : 64.9% delle famiglie totali per oltre 13 mila bambini . Subito dopo i nuclei familiari irlandesi (6%) a sostegno di 1.231 minori, poi i lituani (5.9%) per 1.215 bambini. Mentre sono 156 i bambini residenti in Italia che hanno ricevuto il sostegno inglese.

Nel caso passasse, la proposta di Cameron si tratterebbe di ridurre gli assegni in base al costo della vita del paese dove risiede il bambino beneficiario. In Inghilterra le famiglie godono di assegni settimanali di 20.70 sterline per il figlio maggiore o il figlio unico , a cui si aggiungono 13.70 sterline per un figlio aggiuntivo. Mentre in Polonia si riceve una cifra mensile che varia tra le 14-21 sterline, in Irlanda circa 129 sterline al mese, in Lituania 29 sterline al mese.

 

Progettisti europei, prospettive di lavoro

Avviare un’impresa, realizzare progetti di ricerca, lavorare per amministrazioni locali e nazionali, essere consulente per società o per organizzazioni no profit. Questi alcuni degli sbocchi che l’aspirante “progettista europeo” può trovare. Figura professionale che incuriosisce sempre di più i giovani, a prima vista, appare poco definita: non esiste un albo professionale, e molto diversi possono essere i percorsi da intraprendere per diventare progettista. Girando su internet non è difficile notare un vero e proprio business in questo campo. Esistono corsi di formazione privati ma anche presso le istituzioni.

Una volta intrapreso il percorso, la vita dei progettisti non è certo facile. Districarsi tra le informazioni, relative ai finanziamenti Ue, nei siti delle istituzioni comunitarie rimane ancora un’impresa ardua. Il campo dei finanziamenti europei è decisamente vasto e riguarda diversi settori dalla cultura all’impresa, alla ricerca, all’ agricoltura, ognuno con un proprio bando, proprie scadenze. I finanziamenti sono suddivisi tra diretti e indiretti. I primi sono gestiti dalla Commissione Europea, destinati in genere a progetti per le università, società e imprese. Quelli indiretti strutturali o di coesione (l’80% del bilancio Ue) sono affidati agli stati membri, attraverso le regioni, con accordo di programma con la Commissione Ue ( http://europa.eu/about-eu/funding-grants/index_it.htm ). La strategia Horizon 2014-2020 riunisce tutti i bandi di cultura, ricerca e innovazione: dall’Erasmus a Europa Creativa, dall’agricoltura ai fondi per le piccole e medie imprese (COSME) http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/index.html.

Un aiuto a capire la burocrazia Ue per presentare i progetti può arrivare dal punto di riferimento nazionale APRE, Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (http://www.apre.it/ricerca-europea/horizon-2020/) che assiste gratuitamente o può rispondere a dubbi dei progettisti. La vera difficoltà arriva al momento della stesura dei progetti: generalmente si sente parlare dei fondi europei quando si parla dell’incapacità del nostro Paese di utilizzarli. Se l’Italia è tra i primi posti per quanto riguarda l’uso di fondi diretti, stanziati dalla Commissione Ue, lo stesso non si può dire per i finanziamenti i cui bandi vengono affidati alle regioni. In quest’ultimo campo, secondo i dati Eurispes dell’aprile 2014, l’Italia deve ancora spendere, entro la data limite del 31 dicembre 2015, più della metà dei finanziamenti affidati alle regioni del settennato 2007-2013. La cifra è considerevole: 14,39 miliardi di euro (http://www.eurispes.eu/content/l%E2%80%99italia-met%C3%A0-le-occasioni-perdute-fondi-ue-ancora-da-spendere-pi%C3%B9-della-met%C3%A0-delle-risorse).

Questo mancato utilizzo viene spesso addebitato a incapacità e incompetenze, ma secondo alcuni addetti ai lavori sarebbe piuttosto riconducibile alla poca trasparenza e alla gestione clientelare dei bandi. << Lo spreco dei fondi a livello locale – commenta Marcello Missaglia consulente in progettazione europea e lobby presso le istituzioni Ue- colpisce soprattutto i giovani che potrebbero avere opportunità lavorative nella realizzazione di questi piani strutturali settennali >>.

Irene Giuntella

Expo 2015, relazioni economiche e turistiche tra Italia e Belgio

expo_2015_logo1“Made of Italians”, Expo 2015 non si dimentica degli emigranti italiani. Promozioni e vantaggi per richiamare i connazionali residenti all’estero a riscoprire le proprie origini e il Bel Paese. È uno dei progetti di Expo 2015 (http://madeofitalians.expo2015.org/) che si terrà a Milano tra maggio e ottobre 2015 e sottolineato durante la presentazione dell’esposizione a Bruxelles, organizzata dalla Camera di Commercio Italo-Belga e l’Ambasciata italiana, a cui hanno partecipato Piero Galli Direttore di Expo, Alfredo Bastianelli, Leo Delcroix, Commissario generale per il Belgio. L’obiettivo è richiamare circa un milione di cittadini di origine italiana con una riduzione del 25% sul prezzo del biglietto: <<Oltre ai vantaggi legati all’acquisto anticipato del biglietto, abbiamo voluto dedicare un’attenzione speciale ai nostri connazionali all’estero- ha affermato Galli – Il progetto “Made of Italians nasce proprio per accogliere con promozioni straordinarie per mostre, eventi culturali, biglietti ferroviari e aerei, gli italiani residenti all’estero e tutti i cittadini stranieri di origini italiane che visiteranno Expo Milano 2015>> . Importanti sono le relazioni economiche e turistiche instaurate tra i rappresentanti di Expo 2015 e il Belgio. Durante la giornata incontri e accordi sono stati intrapresi dagli organizzatori di EXPO 2015 con alcuni tra i maggiori operatori turistici per la vendita di biglietti del paese nordico e con l’aeroporto di Charleroi, scalo secondario di Bruxelles, per favorire la promozione dell’evento e potenziare i collegamenti con Milano. Accordi per la vendita dei biglietti sono stati avviati anche con note catene commerciali come Carrefour, Fnac, Thomas Cook. Inoltre sarà possibile acquistare i biglietti tramite una app dal sito(www.expo2015.org ) con promozioni del 20% per chi acquista in anticipo. La app, tramite una mappa interattiva, del sito, invierà durante i sei mesi di esposizione, alert sulle iniziative ed esposizioni in programma in base alla localizzazione e agli interessi del visitatore. Dal Belgio, che avrà un padiglione di 2.717 metri quadri, sono attesi circa 600mila persone. Mentre 6 milioni di biglietti sono già stati venduti in tutto il mondo, ma l’obiettivo è di circa 20 milioni di visitatori. Il turismo italiano dovrebbe beneficiare di circa 5 miliardi di euro. L’Expo 2015 rappresenterà un’opportunità anche lavorativa 60mila , secondo stime della Bocconi e della Camera di Commercio, saranno le persone impiegate direttamente o indirettamente per l’evento. “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, è il tema di Expo 2015 che, con oltre 140 paesi partecipanti, organizzazioni internazionali, della società civile e aziende, cercherà di elaborare possibili soluzioni per assicurare a tutti il diritto a un’alimentazione sufficiente, sana e sicura in grado di garantire al contempo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera agroalimentare. Ogni partecipante avrà un proprio tema, “il nostro cibo, il nostro mondo – Produrre in modo responsabile consumare in modo intelligente” quello indicato per il Belgio.

Irene Giuntella

Belgio, maturità sessuale a 14 anni, si apre il dibattito

Maturità sessuale a 14 anni e quella civile a 18? Questo sembra essere il caso del Belgio, dove il nuovo governo ha deciso di intervenire sulla maggiore età sessuale abbassando il limite da 16 anni a 14. << Attraverso internet i ragazzi si approcciano di più e più rapidamente alla sessualità>> ha commentato a diversi media belgi la sessuologa Pascal De Sutter dell’Universitè Catholique de Louvain. Secondo uno studio condotto nelle Fiandre (http://www.sexpert-vlaanderen.be/ ) un quarto dei ragazzi fiamminghi e un terzo delle ragazze fiamminghe vanno incontro alla loro prima relazione sessuale a quindici anni. La media in generale si attesta intorno ai 17 anni. Il dibattito intanto cresce e ci si domanda se abbassare l’età per il raggiungimento della maturità sessuale non incentiverà i giovani a rapporti precoci? Per Bernard De Vos, delegato generale per i diritti dell’infanzia, che ha rilasciato un’intervista sul media belga Rtbf: <<Io non penso che la legge inciti o meno i giovani a fare sesso. I minori di 16 anni che fanno l’amore non sanno di essere fuorilegge>>. Di parere opposto è lo psichiatra dell’Universitè de Liege Jean-Marie Gauthier secondo cui bisognerebbe lasciare la soglia attuale <<Per me non è affatto una buona idea, i giovani sarebbero più maturi sessualmente ed affettivamente che come cittadini? Si deve permettere al ragazzo di maturare. Secondo le ricerche sociali si è ancora molto naïf a 14 anni, senza dimenticare che l’educazione sessuale nelle scuole non è ben fatta>>.

Mentre la realtà sessuale cambia e i social network e internet rendono più rapidi i tempi, la legge in Belgio, secondo quanto osserva il quotidiano Le Soir, è ancora quella del 1912. A partire dai 16 anni un(a) minore può legalmente avere rapporti sessuali, ma rimane comunque minore civilmente ed è dunque sottomesso all’autorizzazione dei genitori. Al disotto dei 16 anni sono invece proibiti, in quanto illegali, gli atti di carattere sessuale. Dal 2009, con un chiarimento da parte della Corte Costituzionale, si è stabilito che non si tratta di stupro se il minore di 14 anni acconsente volontariamente e coscientemente alla penetrazione sessuale. A seconda delle circostanze, però, l’atto può essere punibile come attentato al pudore e all’integrità sessuale, in ogni caso, con il consenso o meno del minore. Dopo i 16 anni i rapporti sessuali sono autorizzati, ma se sono stati commessi con violenza o minaccia si dovrà parlare di attentato al pudore, la vittima dovrà però provare di non aver acconsentito al rapporto (www.jeminforme.be).

Irene Giuntella

L’Europa deve ripensare la politica di immigrazione, Kyenge : Frontex non è la risposta

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<< Il Mediterraneo non è un cimitero, l’Europa deve ripensare la politica di immigrazione>>. A pochi giorni dall’anniversario della tragedia di Lampedusa è questo l’appello lanciato da eurodeputati di diversi schieramenti al nuovo Commissario per l’Immigrazione Dimitris Avramopoulos . Dal 1988 ad oggi circa 21mila le persone che sono scomparse in mare cercando di raggiungere le coste europee. Ma ,un dato ancora più drammatico, è che oltre 2500 sono le vittime del mare nel 2014, e 2200 solo da inizio giugno. Non tutti i decessi si possono registrare e i dati risultano dunque di gran lunga inferiori alla realtà. Dallo scorso ottobre l’operazione italiana Mare Nostrum ha salvato circa 138.866 persone. Il soccorso umanitario in mare costa all’Italia circa 9 milioni di euro al mese , cifra decisamente più alta rispetto ai 3 milioni che spenderanno in totale i 28 paesi per Frontex Plus e Triton. <<Mare Nostrum ha messo al centro l’azione di salvataggio rispetto ad un Europa che si limitava a respingere, senza considerare le richieste d’asilo>> ha commentato Cecile Kyenge intervenendo in conferenza stampa a Bruxelles. L’Ue ha deciso di attivare due nuovi interventi Frontex Plus e Triton che secondo Kyenge <<Sono solo delle risposte emergenziali, perché non sostituiscono in alcun modo l’attività di soccorso in acque internazionali e si limitano a controllare le frontiere vicine alle coste italiane, mentre dobbiamo prevenire e proteggere le persone ancor prima che intraprendano il viaggio della speranza>>.   A partecipare all’appello oltre alle eurodeputate Cecile Kyenge degli S&D, Michèle Rivasi dei Verdi, Laura Ferrara del EFDD, Marie Crhistine Vergiat dei GUE, è stato anche Alexandre Georges , fondatore di “Kayak per il diritto alla vita”.

Georges , cittadino francese, è protagonista di un viaggio di tre anni, in kayak, sulla rotta dei migranti dalla Tunisia a Bruxelles, passando dagli sbarchi di Lampedusa. <<Ho iniziato il viaggio dalla Tunisia proprio per capire cosa accade, da dove partono queste persone che tentano di raggiungere le nostre coste >>. Sprechi, fondi utilizzati in altro modo, sono alcune delle denunce di Georges nel periodo della primavera araba << Il centro di Mineo ha ricevuto l’anno scorso circa 50 milioni di euro per avvocati, interpreti, cibo sano, ma nei centri di accoglienza non ci sono né gli avvocati né gli interpreti e men che meno il cibo. Quei finanziamenti non si sa dove siano andati a finire >>. Mostra anche una scarpa che ha trovato nel suo viaggio tra la Tunisia e la Sicilia, potrebbe appartenere ad uno dei migranti che hanno attraversato il mare.

L’eurodeputata della Sinistra Unitaria Vergiat ,conclude: << Le priorità per le politiche di immigrazione sono il salvataggio e la protezione. Gli stati membri continuano a chiedere fondi per l’immigrazione ma non si sa che fine facciano, se dei migranti arrivano in Francia ma vogliono raggiungere le loro famiglie in Inghilterra, non possono rimanere bloccati nel paese di arrivo>>.

Irene Giuntella

Appuntamenti : Il Festival internazionale di cinema itinerante contro le mafie

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COMUNICATO STAMPA

OSTIA CINEMA STATION – L’etica libera la bellezza
Ostia, 8 – 19 agosto 2014

Proiezioni nel cortile della Biblioteca Elsa Morante, Via A. Cozza 7, ore 20:45
Incontri al lido Faber Beach, ore 19:00

Eventi a ingresso libero

Il Festival internazionale di cinema itinerante contro le mafie arriva anche ad Ostia e diventa stanziale per 12 giorni. Il progetto di Cinemovel Foundation, con la presidenza onoraria di Ettore Scola, in partnership con Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie, fondata da Don Luigi Ciotti, propone infatti un’arena cinematografica unica, ad elevato valore sociale e culturale per il territorio.
Inserita nella programmazione ESTATE ROMANA 2014, la manifestazione Ostia Cinema Station è realizzata con il sostegno di Roma Capitale in collaborazione con Acea e Siae.

Dall’ 8 al 19 agosto ad Ostia presso il Cortile della Biblioteca Elsa Morante sarà possibile assistere a proiezioni di film anche in anteprima, incontri, dibattiti, presentazioni e animazioni, trasformandosi in un luogo universale di incontro culturale e sociale con il coinvolgimento dell’ampia rete di autori, registi, attori, giornalisti, testimoni, scrittori e membri della società civile responsabile. In diversi giorni alle 19.00 sarà possibile incontrare gli autori presso il lido Faber Beach: la spiaggia, sequestrata in autunno per bancarotta fraudolenta, è gestita oggi dall’amministrazione giudiziaria, e continua ad ospitare iniziative culturali e sociali delle associazioni del territorio. Dalle 20.45 seguire le proiezioni presso la Biblioteca Elsa Morante. Le proiezioni e gli incontri sono gratuiti.

Ostia Cinema Station sarà l’occasione per aggregare la piazza attorno a tematiche sociali valorizzando, attraverso il racconto di storie positive, percorsi alternativi alla criminalità organizzata e sensibilizzando il pubblico sui temi della legalità. L’idea nasce dall’esperienza decennale della Fondazione Cinemovel nella realizzazione di iniziative di cinema itinerante e comunicazione sociale in Europa e in Africa, e dal network che si è creato in 9 anni attorno a Libero Cinema in Libera Terra, Festival internazionale di cinema itinerante contro le mafie, promosso anch’esso da Cinemovel Foundation e Libera.

PROGRAMMA. Con la direzione artistica di Fabrizio Grosoli, il programma si incentra su una selezione di titoli, sia italiani che internazionali, lungometraggi documentari e di fiction, che affrontano con linguaggio innovativo i temi della lotta per la legalità e contro il crimine organizzato, ma anche più in generale la difesa dei diritti umani e il sostegno ai valori morali e sociali che ispirano le legislazioni e le comunità internazionali più avanzate. La programmazione prevede tre percorsi: “Ridere di mafia”, usando la lente dell’ironia nello sguardo di giovani registi e filmmaker; “Frequenze Femminili”, storie positive dell’universo femminile; “Il cinema del presente” con film in anteprima nazionale. Ad aprire tutte le serate un omaggio al cinema delle origini con proiezioni di corti a sorpresa, con autentiche chicche da Charlie Chaplin, Buster Keaton e George Melies. In sintesi 12 serate ad alto tasso cinematografico con un corto e due film.

I FILM GIORNO PER GIORNO

Venerdì 8 agosto in programma MURO BASSO / se la decrescita è anche uno spazio di Enrico Masi e Stefano Migliore (Italia 2014, 51 min.), in cui la macchina da presa segue giovani attivisti che incontrano la vita in luoghi normali che diventano straordinari: beni immobili confiscati alle mafie e restituiti alla pubblica utilità. A seguire il film pluripremiato di Marco Chiarini L’UOMO FIAMMIFERO (Italia 2009, 83 min.), una fiaba in cui un padre, il figlio Simone e la bambina Lorenza attendono l’arrivo notturno dell’uomo fiammifero, altissimo uomo dei boschi che sputa fuoco e accorre quando lo si chiama alla luce di un fiammifero.

Sabato 9 agosto sarà possibile vedere UOMINI SOLI di Attilio Bolzoni e Paolo Santolini (Italia 2012, 64 min.), dedicato ai destini incrociati di La Torre e Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. A seguire REPUBBLICA NOSTRA di Daniele Incalcaterra (Italia/Francia 1994, 78 min.) mai distribuito in Italia, in cui i magistrati del pool “mani pulite”, un operaio dell’Alfa, il direttore dell’istituto di sondaggi Diakron sono i protagonisti di questa storia che racconta il delicato passaggio dell’Italia dalla prima alla seconda repubblica.
Alle ore 19 Attilio Bolzoni e Gabriella Stramaccioni, responsabile Libera, incontrano il pubblico al Lido Faber Beach.

Domenica 10 agosto è la volta di MUNNIZZA di Andrea Satta (leader dei Tetes de Bois), corto, prodotto in collaborazione con Libera, che racconta la storia di Peppino e della sua piccola radio con cui si opponeva ai boss (Italia 2013, 17 min.). A seguire THE GAMBLER – IL GIOCATORE di Ignas Jonyas (Lituania/Lettonia 2013) film incentrato sulla figura di un paramedico, il migliore del pronto soccorso, ma anche un giocatore pieno di debiti, uno scommettitore incallito, inseguito da creditori senza scrupoli. Al Faber Beach alle ore 19 incontro con Andrea Satta.

Lunedì 11 agosto è la volta di BIÙTIFUL CAUNTRI di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Peppe Ruggiero (Italia 2008, 83 min.), film di denuncia e testimonianza del massacro del territorio campano dove sono presenti 1200 discariche abusive di rifiuti tossici. Sullo sfondo una camorra imprenditrice che usa camion e pale meccaniche al posto delle pistole. A seguire ALLA LUCE DEL SOLE di Roberto Faenza (Italia 2005, 90 min.), la cronaca della morte annunciata di don Pino Puglisi (interpretato da Luca Zingaretti) parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993.
Al Faber Beach alle ore 19 incontro con Enrico Fontana, direttore di Libera.

Martedì 12 agosto sarà la volta di MIRAGGIO ALL’ITALIANA di Alessandra Celesia (Francia 2013) in cui si uniscono i destini di cinque italiani che rispondono all’annuncio di offerta di lavoro in Alaska. A seguire l’anteprima romana dell’ultimo film, premiato al Festival di Cannes, del grande documentarista cambogiano Rithy Panh, THE MISSING PICTURE (Cambogia/Francia 2013, 90 min.), in cui si intrecciano il ricordo del genocidio perpetrato dai Khmer Rossi nella Cambogia di Pol Pot e la dolorosissima esperienza del regista, il quale sopravvisse allo sterminio perdendovi però tutti i suoi cari.

Mercoledì 13 agosto L’INFEDELE di Angelo Loy (Italia 2014) racconta in parallelo due vicende significative della vita di Touhami Garnaoui, primo sindaco maghrebino d’Italia. In programma anche INTO PARADISO di Paola Randi (Italia 2011, 104 min.) commedia ironica sulla mala napoletana che coinvolge Alfonso, timido scienziato napoletano disoccupato e Gayan, ex campione di cricket dello Sri Lanka, che convivono, non per scelta, in una catapecchia abusiva sul tetto di un palazzo nel cuore di Napoli.
Al Faber Beach alle ore 19 incontro con Touhami Garnaoui, Sindaco di Tarano.

Giovedì 14 agosto si torna a parlare di mafia e terrorismo con GENERALE di Lorenzo Rossi Espagnet (Italia 2012, 93 min.), ritratto intimo del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, tratteggiato da Dora, la nipote che non ha mai conosciuto. A seguire LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone (Italia 2013, 92 min.) con Valerio Mastandrea, che interpreta un maestro che dà lezioni di italiano ad una classe di stranieri che interpretano se stessi.

A Ferragosto ONDA LIBERA di Christian Nasi, Matteo Pasi, Massimo Venieri (Italia 2009, 76 min.), il racconto della carovana musicale dei Modena City Ramblers, insieme ai giovani di Libera, sui terreni confiscati alle mafie e restituiti alla legalità e le storie dei compagni di viaggio incontrati per strada. A seguire uno dei film cult di Libero Cinema in Libera Terra, FORTAPÀSC di Marco Risi (Italia 2009, 108 min.) incentrato sulla figura di Giancarlo Siani, giovane giornalista al Mattino di Napoli impegnato nella lotta alla Camorra e per questo ucciso.

Sabato 16 agosto IL SANGUE VERDE di Andrea Segre (Italia 2010, 57 min.) sulla manifestazione spontanea degli immigrati a Rosarno nel 2010. A seguire PAZZA IDEA – XENIA di Panos H. Koutras (Grecia / Francia / Belgio 2014, 125 min.), uno dei successi di Cannes 2014, la storia di due ragazzi albanesi con il sogno che il padre li riconosca, e di essere selezionati al talent show “Greek Star” grazie ad un celebre brano di Patty Pravo.

Domenica 17 agosto, in anteprima romana, MARE MAGNUM di Letizia Gullo ed Ester Sparatore (Francia/Italia 2014, 73 min.) incentrato sulla campagna elettorale della candidata ecologista Giusi Nicolini per le amministrative di Lampedusa. A seguire IL SUD È NIENTE di Fabio Mollo (Italia 2013, 90 min.) in cui si animano una ragazza che sembra un ragazzo, un fratello scomparso misteriosamente, un padre che non sa parlare. Una nota originale sul terreno del cinema che esplora i guasti, morali oltre che materiali, della criminalità organizzata.

Lunedì 18 agosto sarà possibile assistere alla inedita performance di Vito Baroncini, tra cinema e lavagna luminosa, LA MAFIA LIQUIDA, prodotta da Cinemovel Foundation (Italia 2014, 20 min.). A seguire l’anteprima di EVERYDAY REBELLION degli iraniani Riahi Brothers (Austria/Svizzera 2013, 118 min.), in cui le recenti forme creative di protesta non violenta vengono messe a confronto, da Occupy Wall Street agli Indignados spagnoli alla Primavera Araba, al movimento democratico iraniano e le lotte siriane.

Il programma di Ostia Cinema Station chiude martedì 19 agosto con ‘43/’97 di Ettore Scola (Italia 1997, 9 min.) corto dedicato al rastrellamento nazista a Roma nel 1943 durante il quale un ragazzo si nasconde in un cinema dove, scorrono cinquant’anni di cinema. E di vita. 1997 di nuovo passi di corsa sul selciato, di nuovo una ragazzo si rifugia in un cinema. CHARLOT IN AFRICA, un’idea di Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri, diretto da Walter Romeo (Italia 2014, 23 min.), produzione Cinemovel Foundation che porta il cinema dove non c’è più, o non c’è mai stato, a partire dall’Africa. Nel 2014, in Senegal Cinemovel festeggia il centenario di Charlot dedicandogli Mboro Film Festival / il festival della comunità.
A seguire BUONGIORNO TARANTO di Paolo Pisanelli (Italia 2014), un viaggio attraverso le tensioni e le passioni di una città immersa in una nuvola di smog. Le rabbie e i sogni dei suoi abitanti sono accompagnati dalla cronaca di una radio nomade e intermittente, che ogni mattina in diretta dalla città vecchia saluta i radioascoltatori: “Buongiorno Taranto!”.

INFO:
http://www.cinemovel.tv; info@cinemovel.tv – 393.4053112

Ingresso gratuito

Proiezioni: Inizio programmazione ore 20.45
Incontri: ore 19.00 presso il Faber Beach

Per il programma di dettaglio: http://www.cinemovel.tvhttp://www.libera.it
sulla pagina dedicata FB (www.facebook.com/OstiaCinemaStation) e sulle pagine facebook di Cinemovel e di Libera

Quando possibile, i film saranno proiettati con sottotitoli in inglese per dare la possibilità anche ai turisti stranieri