Festeggiamenti a Bruxelles, place Flagey- foto di Irene Giuntella
Tra parrucche afro alla Marouane Fellaini e tanto rosso dovunque, non sono si sono risparmiati a Bruxelles i festeggiamenti per le vittorie dei diables rouges, nonostante delle performance non molto convincenti. Le vittorie, contro Algeria, Russia e Corea del Sud, hanno comunque valso alla nazionale belga il piazzamento al primo posto del girone e la qualifica agli ottavi di finale, che vedrà i diables sfidare gli USA martedi’ prossimo.
Il successo dei diavoli rossi si colloca in una fase di ascesa del calcio belga, che ha visto l’emergere di una nuova “golden generation” dopo il lungo periodo di declino degli anni 2000. Le vittorie di oggi rievocano la generazione d’oro originale, quella degli anni ‘80, quando il Belgio si era spinto fino al quarto posto dei mondiali del 1986 in Messico. Il torneo aveva visto brillare il talento di Enzo Scifo, centrocampista figlio di una famiglia di minatori italiani immigrati a La Louvière.
La fase discendente della nazionale belga era stata segnata da una squalifica nella fase iniziale della coppa europea co-organizzata da Belgio e Paesi Bassi. L’eliminazione aveva valso al Belgio il record del primo paese ospitante di un torneo europeo a essere eliminato al primo turno. Al mondiale del 2002 i diables furono invece eliminati agli ottavi di finale dal Brasile, e nei 10 anni successivi furono solo spettatori dei tornei calcistici internazionali, scivolando al 71esimo posto della classifica FIFA Del 2007, il risultato peggiore mai raggiunto dalla nazionale.
Cominciava però nel frattempo a farsi avanti una nuova generazione di promettenti giocatori, e la squadra under 23 si piazzò quarta alla olimpiadi di Pechino del 2008. La federazione nazionale mise in moto nel 2010 un programma con maggiori investimenti nelle scuole di calcio e negli impianti sportivi per ragazzi, e in cui venne imposto a tutte le squadre giovanili di seguire uno schema 4-3-3, molto improntato sull’attacco. Sotto la guida del CT Marc Wilmots (ex centrocampista della nazionale), i belgi guadagnarono l’accesso ai mondiali del 2014, arrivando in testa al gruppo di qualifica e rimontado nella classifica FIFA del 2013 fino al quinto posto.
La maggior parte dei membri della squadra di oggi è assunta all’estero e si allena in competizioni di alto livello- molti giocatori fanno parte delle squadre della Premier League britannica come Manchester United, Chelsea e Tottenham Hotspur. La nazionale belga, che comprende giocatori valloni, fiamminghi e immigrati di seconda generazione, è stata considerata lo specchio di una società multietnica e inclusiva. E come poche altre cose in Belgio, con il suo coach trilingue e la scritta Belgium in inglese sulle maglie per non privilegiare nessuna delle lingue ufficiali, sembra essersi affermata come uno dei pochi punti di congiunzione tra le comunità di un paese profondamente diviso.
Valentina Pavarotti
Si è parlato dell’ascesa dei Red Devils anche durante la puntata di “Indovina chi Viene a Cena” di mercoledi’ 25 giugno su Radio Alma.